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Rufino di Concordia, tra la fine del IV secolo e gli inizi deL V, è, insieme a Girolamo, il protagonista del processo di trasmissione in Occidente dell'eredità di Origene, ma non solo di questa: Eusebio di Cesarea, Basilio, Gregorio di Nazianzo sono da lui tradotti, entrando così a far parte di un patrimonio condiviso più largamente. Rufino fa dialogare gli autori greci, che aveva letto e meditato in Oriente, con i lettori latini del suo tempo, adeguando il suo metodo di traduzione a questo ampio e consapevole progetto culturale. Gli studi contenuti nel volume, percorrendo con attento esame la sua opera di traduzione, restituiscono a tutto tondo una delle personalità più importanti per la cultura dell'Occidente tardo antico.